25/10/10

N°6

ore 06.59

Buongiorno mondo...stamattina è stata dura, veramente dura...sveglia alle 5.30, integratore, borse preparate in fretta e via! Eccoci qui in stazione a Villafranca, io ed il mio uomo, ad aspettare il treno per Verona...

Intorno le solite facce "da lunedì mattina": lavoratori, studenti delle scuole superiori, studenti universitari "alla giornata" e studenti universitari "in trasferta"; il tutto corredato da borse, zaini e valigie.

La cosa più bella è scoprire che quel treno, che arriva da Mantova, è di soli due vagoni! Immagino già il casino: porte che si aprono a fatica, 5 minuti per far scendere tutti, altri 5 per far risalire quelli che erano scesi per far passare chi doveva scendere, e altri 5 per far salire chi vuole arrivare a Verona. Oltre al tempo che serve per far richiudere le porte...

...Ed eccolo che arriva, con i suoi 5 minuti di ritardo (saranno serviti per chiudere le porte???), il trenino bi-vagone. E come immaginavamo, le persone sono compresse all'interno, come le mosche sugli usci delle porte alla prima frescura, quando in casa si accendono i primi fuochi. L'unica differenza è che lì dentro non c'è una mosca che cerca il caldo, ma esseri umani costretti a fare tratti di chissà quanti chilometri ammassati l'uno sopra l'altro, con le valigie, proprie o degli altri, piantate sui polpacci e sulle ginocchia.

Riusciamo ad entrare a fatica, il mio borsone sopra i nostri piedi, come ad ancorarci a terra. Neanche potessimo cadere!

Le nostre inutili lamentele...
...mentre da lì si vuole solo scendere...


All'altezza di Dossobuono l'aria inizia a farsi irrespirabile, sempre più rarefatta, e solo alzando la testa e mettendosi in punta di piedi si riesce a trovare un po' di respiro, un po' di quell'aria che, in situazioni simili, sembra un dolce e piacevolissimo profumo...di fiori, di frutta, di torta della nonna, di casolare, di brezza mattutina, o di qualsiasi altra cosa sia raffigurata (consciamente o meno) nella nostra mente in quel preciso istante. E ne ricevo la conferma da un ragazzo particolarmente alto: "Se vuoi qui sopra si riesce ancora a respirare...".

L'arrivo a Verona è stato una vera manna, non vedevamo l'ora di scendere...non ho mai visto così tanta gente stipata in un vagone, talmente tanta da bloccare le scale al sottopasso...

Dirigendoci verso la fermata del bus, riflettiamo sullo stato dei trasporti pubblici, specialmente di Trenitalia (o, per meglio dire, Penitalia!). Una persona che prende il treno a quell'ora, probabilmente andrà a lavorare o a scuola. Se la sua giornata inizia con un "treno ripieno, con aromi e al vapore", la sua giornata sarà sicuramente uno schifo. E renderà malissimo. Se invece troverà un vagone caldo (caldo, non ustionante!), un ambiente piacevole, pulito e con un sedile su cui potersi rilassare l'ultima mezz'ora prima della giornata lavorativa, avrà sicuramente un rendimento migliore e una salute migliore, soprattutto a livello nervoso. Perchè, se vogliamo essere sinceri, questi spostamenti non ci aiutano, ci fanno solo risparmiare benzina. Ma a che prezzo?

Trenitalia...un servizio sempre migliore...complimenti...

3 commenti:

Emanuele Secco ha detto...

al prezzo di portarci i nervi a fior di pelle... bastardi...

E.

p.s: il ragazzo particolarmente alto si chiama Stefano XD

Lola ha detto...

ah ok :D
grazie dell'informazione :)
tanto non sono riuscita a vederlo in faccia -.-"

Emanuele Secco ha detto...

ah bon XD

E.

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